sabato 18 dicembre 2010

Ho bisogno di poesia

Ho bisogno di poesia... sentire il sole caldo che illumina il volto segnato. Ho bisogno di ascoltare la musica della vita e farmi trasportare là dove la speranza sia un fuoco ardente che brucia nelle vene di chi come me vuole sognare rispetto, umiltà, voglia di vivere. Ho bisogno di te poesia e delle parole giuste; come acqua nel mare le tue parole nelle mie, come il profumo nel vento le tue parole nelle mie, come il cuore e l'amore le tue parole nelle mie, come il rosso ed il tango le tue parole nelle mie... Così l'emozione che s'infiamma leggendomi, si spegne e si riaccende d'incanto, mentre il tuo calamaio e il suo pianto di china mi lacrima addosso, a ringraziare un poeta che l'ha scosso! Ho bisogno di poesia per raccontare e levigare questa storia che sembra ormai aver preso altra strada rispetto a quella di tanti. Ho bisogno di poesia come la pioggia che unisce il cielo alla terra. Non ci resta che questa; allora vi lascio una poesia per le vostre notti, quando la vita è spenta e dormono tutti. Vi lascio una poesia per quando avrete sete di me, per quando mi cercherete dentro. Vi lascio una poesia per scaldarvi quando avrete freddo, quando non sentirete il respiro, ma solo il vento. Vi lascio una poesia per i giorni di sole, vi lascio una poesia prima di dover andare...
Oh poesia, dolce musa ispiratrice, tu che accendi l'animo degli uomini trascinandoli in dolcissimi vortici... Tu che doni al cuore momenti di infinita dolcezza... e ti disseti di fresche e trasparenti acque...  Tu le cui labbra offri all'appassionato bacio; avvolgi e riempi il cuore degli uomini dell'intera bellezza del creato, tu che sei della natura ogni fremito, canto e luce e che immortali la magia della vita donata!
Oh anima vola sulle ali di questa dolcissima melodia... lasciati scivolare in dolcissimi sogni, abbandona gli affanni... fa che i tuoi occhi siano inondati da tramonti e dalla leggera brezza che sfiorerà i tuoi capelli. Ascolta la voce del vento che fa vibrare le foglie... questa musica lieve invita a sognare, a chiudere gli occhi... a volare nei cieli... Afferra i sogni dispersi mentre nel cielo si spande un campo di stelle. 
Ho bisogno di te poesia, dolce amica, compagna di vita a cui tutto confido. A lei svelo i miei sogni, dolcezze e follie, la tristezza di certe giornate che sembra non passino mai. Grande amica sei lo scrigno di tanti segreti e dai voce all'anima mia che altrimenti sarebbe muta. Poeta è chi con fantasia riesce a volare più in alto, vive emozioni più intense, piange al tramonto del sole, non vive in modo banale e si ferma a pensare... Nessun encomio per cui fregiarti, solo parole, scritte di pugno col sangue della vita allo scorrere dei pensieri, al balenare delle emozioni, assordanti silenzi del cuore condivisi con pochi, solo rumore per tanti! Beati loro, incapaci di soffrire... beati loro, maldestri nel morire.
Oh poesia che sei mia anima e mia guida, lasciami nel cuore il tuo scorrere, lascia che tutto prenda finalmente colore. Ho bisogno che la poesia dilati le distanze con inutili confini, schiudi regni sottratti al tempo. Ho bisogni di sentire il vento infuocato del deserto sfidare l'oblio dei secoli e il brulichio degli umani.
Nostalgia di quei tempi che mai potranno tornare se non nello sguardo di chi nota le cicatrici ormai compagne di viaggio. Ascoltami Anima e vola verso quei versi che ti accompagneranno nel lungo viaggio del sapere e non voltarti mai, segui la luce e corri nel vento, a coprire il buio resterò io, io che tanto bene lo conosco, che so guardarlo negli occhi.
Ho bisogno di poesia... un dolce fiore cullato dal vento. Donati a me così che io possa trascriverti sul cuore,
dammi un po' di te per non rimanere al buio con l'amore, dammi ancora un tuo sguardo così che io ritrovi la strada, dammi ancora un minuto. Vedo i tuoi occhi in fondo al cuore, si ama..... sento il tuo calore dentro un pensiero, si vive... guardo un sogno nel buio, si muore... Siamo esseri umani strani, senza regole, senza limiti,
camminiamo sulle foglie secche riuscendo a non fare rumore, come volare, sul mare, sul tempo, su noi... Tempo, lento scorre o mangia l'anima,  segni una vita riflessa su uno specchio, non sei tu, una maschera copre il tuo cuore... Scegli una poesia per volare, una che ti sappia dare, una da regalare al domani e una che diverrà già ricordo di ieri...

Ho bisogno di te dolce amica per dare un senso a tante cose, per non lasciare che l'indifferenza avvolga anche il mio cuore, ho bisogno di tendere la mano e di dare il giusto valore alle cose. Ho bisogno di versi che sappiano addolcirmi l'anima, che sappiano regalare un sorriso a chi amo, un emozione a chi ne ha bisogno, una carezza a chi nella solitudine si è chiuso. Oh anima segui la strada di questi versi e donami la serenità per affrontare le battaglie di questa guerra che sembra infinita; dammi la forza di fermare il tempo, di curare le ferite e di assaporare la dolcezza di un sorriso scaldato dal tramonto e carezzato dal vento......

domenica 21 novembre 2010

Un altro giorno senza

E' difficile non rattristarsi per la perdita di una persona cara, pensando anche solo che per lui non c'è più sofferenza. Ma capisci, seppur in modo poco chiaro, che è il momento di stare invece vicini a quelli che restano, poiché sono coloro ai quali tocca portare il peso della perdita. Nel silenzio di un'ultima carezza, può essere donata l'intensa saggezza di una vita. Nel ricordo di antichi insegnamenti ognuno affronta la sua strada; non con paura vanno intraprese ora nuove vie, ma con la certezza d'esser guidati da un amore immortale: quello per la vita. Ma fa male capire che giorno dopo giorno sbiadiscono i momenti passati insieme e le loro voci diventano quasi come echi persi in lontananza, i loro comportamenti e il loro modo di fare... loro non ci sono più e non torneranno e a te non resta niente di più di una lacrima, del dolore della loro perdita che ha lascito aperta una ferita nel cuore.
Respira ogni istante, respira ogni ricordo, respira il suo viso. Ricorda ogni suo gesto, ricorda ogni sua frase. Solo così sarà per sempre. Solo così fluisce il tempo, scandito dalla mesta consapevolezza che sarà un altro giorno. Un altro giorno senza. Capiterà il sorriso forzato, patetico sforzo di mascherare la pena. Parvente allegria. Ma tu prega che questo ricordo cocente si trasformi in serena malinconia; lentamente raccolta nel tempo, accoccolata sul cuore.
Alla morte non c'è soluzione! La morte arriva all'improvviso, in qualsiasi momento della giornata, senza pietà, senza spiegazioni, portando via le persone a te care, spezzando vite, portandosi via non solo una persona, ma un pezzo del tuo cuore, ma anche di tutti quelli che erano vicini alla persona che è stata strappata duramente alla vita. Alla morte, purtroppo, non importa quanto tu soffra per la tua perdita, quante lacrime verserai nominando invano il nome del tuo caro che è andato via da questo mondo, non importa il dolore straziante che lacera il tuo cuore e se per te è ingiusto tutto questo. La morte è crudele! Vorrei che la morte avesse un volto, per poterla guardare in faccia, per poterle far vedere i miei occhi e fargli capire quanto odio provo per essa, per poterla accecare con l'odio e la sofferenza che mi ha provocato, per farle vedere la paura che provo pensando che potrà portarmi via altre persone care, altri amici, altre persone che amo con tutto me stesso in qualsiasi momento voglia. Ma vorrei guardarla in faccia anche per farle capire che può portarsi via le persone materialmente, ma non potrà mai cancellarle dal cuore. Dolci ricordi avvolgono l'anima e nel silenzio tutto mi parla, sfumata malinconia nel desiderio di un ultimo abbraccio.... Ciao Gennà.....

venerdì 19 novembre 2010

Comunicando

Il "tradire" è l'unica forma di linguaggio con la quale, gli esseri privi di intelligenza e pieni di complessi, riescono a comunicare. Non bisogna temerlo: Le ferite provocate da quest'arma impropria sono, infatti, lievi e passeggere. È buffo però come l'uomo abbia inventato milioni di vocaboli in centinaia di lingue diverse... ma ancora deve alzar la voce perché non riesce a comunicare! Bastano poche parole per comunicare, ma ci servono tante altre per capire. È la parola il modo per poter comunicare, dare, amare, dire che sei presente, consolare, aiutare a non sentirsi soli. È il modo per capirsi, cercarsi e spiegarsi, quando spendere una parola in più, è vedere quello che si può fare, dare anche una mano, in fondo. La parola è sorprendere, comprendere, compiacendo, anche fingere di ascoltare dietro i silenzi ci sono solitudini, vuoti da riempire. Nella vita che và di fretta, non si spende più tempo nell'ascoltare e nel parlare.
Mio Signore, dammi la forza di prendere le cose così per quello che sono. Di avere la lucidità e la  consapevolezza di guardarle e non solo vederle. Di usare la Ragione nell'analizzarle ma il Cuore nell'agire. Allontana da me la Rabbia e la Menzogna, proteggimi da me stesso e da quella parte così piccola che sono e che a volte occupa così tanto spazio di me. Dio Mio, proteggi la mia Fede anche quando io non so farlo. Anche quando mi spavento e per paura mi allontano. No, non Ti rinnego e non Ti incolpo... ma non c'è più vigliaccheria e disonore nell'ignorarti non sapendo come affrontarti? È difficile il cammino qui al buio. Difficile, pericoloso e irto di dolore. Difficile parlare, comunicare, arrivare agli altri. Difficile trovare qualcosa quando si arriva. Difficile non arrendersi all'inedia. Allo schifo. Alla paura, lasciandosi da lei congelare. Ho peccato Signore. Perché ho abbandonato la lotta. Ho sbagliato Signore, perché il dolore mi ha sopraffatto e non ho più saputo gioire. Lo rifarò Signore. Perché di nuovo mi sentirò solo ed abbandonato. Inutile ed inadeguato. Di nuovo dimenticherò che questi sono i momenti in cui invece, più che mai, Ti stai occupando di me. Ed ora mi vergogno di queste righe. Perché è così facile scriverle ora e non mi danno nessun onore. Però Ti ringrazio, Dio Mio. Ti ringrazio perché mi saprai perdonare. Mi amerai anche se non sono forte come dovrei. Anche se non sono forse un Angelo e non sarò mai un Santo. Anche se come dovrei o vorrei non Ti saprò servire. Però ci sono, Mio Signore. Tu non mi dimenticare. 
Parole, amate. pensate, che esprimono armonia, lamento, felicità di un'anima che sussurrando vuole parlare di sé. Il vento porta lontano le mie parole in luoghi inospitali, affollati, insoliti e si trasformano in un'eco e come un boomerang tornano a tormentare le mie notti insonni; mi turbano, mi trafiggono , mi ingannano. Parole che non mi riconoscono e non mi appartengono più, estranee, travisate, rabbiose, offensive, false, spregevoli. Silenzio... forse il vento si placherà! Silenzio... e l'ipocrisia trionferà! Parlare continuamente non significa comunicare. 

mercoledì 10 novembre 2010

sabato 6 novembre 2010

Oggi 2 Novembre


Oggi dove il silenzio dovrebbe regnare per onorare chi ci ha preceduto troviamo nero su bianco solo odio e disprezzo per qualcosa che non è. Le notizie di oggi più importanti riguardano minorenni succinte in balia dei potenti e prostituti in prima serata! Che strano paese l’Italia! Ci si dovrebbe preoccupare di risolvere i problemi ed invece ci si fida di chi dispensa soluzioni ‘orali’. L’Italia è il paese che dimentica presto l’emergenza rifiuti, le vittime di frane e inondazioni. L’Italia che dimentica il debito sanitario delle proprie regioni e che si accontenta della corsia piena come lo sfregio ingiurioso della Salerno - Regio Calabria. L’Italia che nel tendere la mano alla pace perde uomini in guerra.
Oggi 2 novembre tutti dovrebbero pensare a cosa è stato per essere così! Invece tutti pensano solo ed esclusivamente a far sfilare i propri altari, a comprare i fiori più belli e i lumini più grandi! Che strano paese L’Italia, che dimentica il silenzio patito per la libertà, quel silenzio dove nascono e muoiono emozioni. Eppure in tutto questo caos l’Italia divide il suo mondo in due, un po’ come nel film “Io speriamo che me la cavo”, da un lato i buoni e da un lato i cattivi. E noi? Noi siamo quelli che speriamo di cavarcela! Quelli che si alzano la mattina presto e vanno a lavorare sperando che il sole da solo possa riscaldare la giornata. Noi che guardiamo con affetto a chi ci tende la mano, noi che tutti i giorni combattiamo con la vita, quella reale però! Non quella raccontata in tv che parla di una crisi ormai passata, di rifiuti risolti in tre giorni e PIL in crescita. 
Un’Italia reale ed una virtuale dunque, fra sogni infranti e bugie. Che strano paese L’Italia, che non si ribella al virtuale pur di non provarci, per paura di perdere, che si abitua a tutto e non protesta, perché tanto è così! E chi ci ha lasciato e ha combattuto per Noi? Chi dà lustro oggi alla memoria di chi ha creduto in un mondo migliore lasciandosi morire fra le braccia di una patria in cui credeva!? Oggi 2 novembre non si parla d’altro che di altro, la memoria non interessa più a nessuno, il silenzio e la preghiera non è più importante ma sono un insano perder tempo da richiamare solo se necessario. Oggi tutti dimenticano il valore di quelle tombe senza nome distese a Cassino, tutti pensano che non sia affar loro. Tutti dimenticano che la vita ha mille mani ma una sola memoria. Tutti dimenticano che la vita ha mille occhi ma un solo giudizio. La vita ha mille figli ma un solo cuore. La vita non dimentica memoria e giudizio. 
Impariamo a rivivere oggi il viaggio con la memoria scoprendo intorno al fuoco un mondo vecchio come il cuore e giovane come il primo giorno di una vita migliore; e così impariamo ad apprezzare le cose dopo aver scoperto la loro provenienza. E apprezziamo chi per necessità parte per una guerra non sua e muore per una pace di nessuno, apprezziamo chi, tutti i giorni, cerca di fare il proprio dovere con una divisa e viene preso a scherno da chi lo vede come nemico e non come uomo e padre che non farebbe mai male ad un figlio che vorrebbe solo salvare. Impariamo ad apprezzare e a parlare di colui che fra cumuli di rifiuti tenta di differenziare e differenziarsi. Apprezziamo chi con un sorriso cerca di rendere meno amara la vita di una corsia ormai colma solo di speranza che tutto un giorno possa migliorare. Apprezziamo chi per strada tende la mano senza vergogna. Apprezziamo gli anziani che si abbracciano dando un senso ad una vita che oggi non dona loro più il rispetto di una volta. Apprezziamo i bambini che con la loro innocenza e disarmante sincerità ci fanno sperare ancora.
Oggi 2 novembre tutto cambia, tutto dovrebbe essere diverso, tutto resta uguale in quei viali di cipressi che con il loro eterno verde sembrano gli unici a dare onore a chi non ha fiori, lumini ne altari ma solo un ricordo. Sono gli unici a dare onore alle nostre morti bianche. Oggi le notizie sono altre, ma non quelle giuste; oggi come canta De Gregori “Viva L’Italia”!

giovedì 28 ottobre 2010

La Rabbia


Rabbia di esser nato, di esser cresciuto, di aver creduto, di essersi fidato, di esser stato tradito, di essere usato, di non poter fare, di dover fare, di aver sperato. Rabbia di esserci ricascato, di non fare ciò che ci si ripromette di fare, rabbia di non poter urlare il proprio dolore. Rabbia di dover chiedere grazie. Rabbia di non essere ascoltato. Rabbia di dover ascoltare, rabbia di aver amato, di essere buttato, di cadere e di doversi rialzare. Rabbia di dover nascondere e da capo tutta la vita ricominciare. Rabbia di dover sperare. 
Rapiti istanti di memorie, balenanti, fulmini che abbagliano annebbiati, intricati sentieri di questa mente, fiamma accesa e smorzata nel mio cuore, combattente ma confuso, adirato, stanco... Perché sperperare lacrime? A chi parla la bocca, se non odo le parole? farsi male non è un rimedio, capire e sognare, poi tutto è ombra, e il resto si dissolve nella notte. Speranza di stare in alto e finalmente godere nel vedere la rabbia negli occhi degli altri... di chi ti ha ferito e creduto morto... e invece muto il mio corpo s'adagiava come terra appena unta, stuprata di pioggia avvelenata e dardi di schegge rosicanti l'anima... che del passato il pianto eccita il suo dolore. Stavo lì, fermo, immobile, come una candela accesa in un granaio che brucia. La rabbia che ha ragione è rabbia giusta e si chiama indignazione. Rabbia contro tutta quella gente! 
Io la mia rabbia giusta voglio tenerla in cuore e coltivarla, vedere come cresce; cosa ne esce, cosa fiorisce quando arriva la stagione. Vedere se diventa indignazione e se così fosse, voglio tenerla tesa come un'offesa, come una brace che resta accesa in fondo. Non riesco a definire le mie emozioni... la delusione sovrasta la rabbia, la rabbia esplode nello stomaco e mi dilania l'anima mentre mille pensieri si insinuano nelle pieghe della mente. Il cuore pulsa nelle tempie; sento il sangue scorrere.... Penso.... vale la pena stare così per chi? poi si fa largo la ragione, il mio autocontrollo inizia il suo lavoro e poi una domanda mi coglie impreparato ...e se un giorno quell'autocontrollo non funzionasse, cosa mi aspetta? Ora il dolore attanaglia la mia mente! La gente rivendica i propri diritti sulle persone a cui dice di voler bene dandogli un nome diverso. Etichettandole come se fosse roba loro. Così fa il destino: potrebbe filar via invisibile e invece brucia dietro istanti, fra i mille di una vita. Nel ricordo ardono disegnando una via di fuga della sorte. Fuochi solitari, buoni per darsi una ragione. Ed è proprio nel buio, compagno di immensi naufragi della mente, legato solo alla scarsa luce che entra dalla finestra, che  entro in guerra col mondo e con me stesso, mi consolo di fronte a sgranate foto che ritraggono un me stesso di facciata con altre maschere più o meno celate. Persone che davano sicurezze e certezze quando ancora oggi loro stesse non sanno cosa vogliono, cosa desiderano, cosa già hanno e dovrebbero smettere di cercare. Eppure non sono triste. Perché in fondo, dentro me ho vissuto quei momenti in maniera felice, spensierata, stupida. Ne ho fatto tesoro e rimarranno sempre dentro me. Nascosti magari, celati dietro un muro per proteggermi, ma pur sempre pulsanti come pensieri ed emozioni. Ed intanto il tempo passa. Le persone che reputavo vicine sono sempre più distanti, sono sempre più lontane dall'idea che avevo di esse, sempre più deludenti e meschine nelle loro esistenze strampalate. Eppure ancora non sono triste. Non riesco ad esserlo, perché ho donato parti di me a persone ipocrite ed in mente ho solo un desiderio: riscattare il mio cuore e le mie emozioni da quel torpore a cui sono abituati. A cui sono stati abituati dalla costante presenza di stupidaggini, dallo stress continuo dei rapporti interpersonali, dal lento logorio della vita. Ed ancora non ho tristezza in corpo, solo rabbia! La rabbia necessaria ad andare avanti. A rendere i traguardi dei semplici punti d'inizio. A rendere nulle tutte quelle corse per sembrare persone che in realtà non si è. La rabbia servita ad indossare maschere che non ci si addicono ed a mantenerle vive. A celare sentimenti, a nascondere pensieri cattivi, a camuffare emozioni. A vivere una vita che in realtà è un semplice sopravvivere. Al prossimo ed a sé stessi. Non c'è tristezza in me, solo rabbia e voglia di cambiare. Cambiare... Un processo lento, difficile, traumatico. Ma ci sono abituato. Sono cambiato così tante volte per amore, per amicizia, per paura o per una insana voglia personale di sentirmi diverso dal resto del mondo. Eppure risulta sempre complicato. Ma ce la faccio. Da solo. In piena solitudine, compirò l'impossibile. Nella compagna più fidata, svanirò fino a divenire l'essenza di me stesso e mi plasmerò. Come morbida creta modellerò un me stesso diverso da quelli che sono già stato. Al buio, illuminato dalla flebile luce, il cambiamento è già in corso... Da solo. In solitudine... come il cielo di una notte senza luna.

'A Livella (La Livella) - Antonio De Curtis detto TOTO'

venerdì 22 ottobre 2010

Il Genio delle Carte

Veloce il movimento dei disegnatori nel creare i quadri che mostrano a noi curiosi l'arte della vita. Sveglio il genio delle carte, che di gran classe e molto onore sbaraglia il Dio denaro. Superbo il comico parlante di lingua politichese, dove tra barzellette e favole divulgate al popolo censore, uccide il volo dei sogni. Dolce il cantastorie, che di scrittura colpisce la beata ipocrisia del bene sporco di falsi valori. Eterno il ricordo di uscire nel piccolo paradiso fatto di bontà laddove anime pie camminano alla ricerca della calma smarrita. Nobile il pensiero che trapela dagli occhi d'amore nel mostrare gocce di sentimento le quali scivolando baciano le labbra nude a provare un'essenza. Nei solchi del tempo, ormai fermo, un'impronta indelebile. Incantesimo
o preludio ad un futuro dorato? Intanto il corpo deve andare avanti percorrendo spazi in un tempo bloccato. L'ultimo pensiero figlio di ardite emozioni e dubbi che celano oscure il tumulto del tempo. 
Osservo il mondo e mi nascondo... leggo la vita nel suo passarmi tra le dita, accolgo i riflessi e li accetto. Libero il vero nell'oro più nero. Mi fermo perdente nella realtà di un tempo diversoLa foto di un sorriso può mentire e celare l'anima più sola se essa possiede un cuore che batte solo perché deve farlo e una mente che pensa solo per fuggire dalla realtà. Succede così che la magia viene scoperta e diventa un misero trucco... e la fotografia non sorride più.

Lettura di Settembre- Fabio Volo

giovedì 21 ottobre 2010

Il Silenzio

Fermati un momento, ascolta il silenzio; ha tanto da raccontarti: immagini, ricordi. Se la vita manca di tasselli, rimettere a posto l'esperienze fatte, darà un quadro più completo e si godrà pienamente del tempo. Ascolta il silenzio muto ma pieno di significato. Prendilo e portalo con te, ovunque tu vada prendilo e fanne tesoro, è la parte più vera di noi. Prendilo e riempilo affinché non squarci l'anima. Prendilo con comprensione, è fragile e sottile e dice più di mille parole. Il silenzio è voce, è urlo in un deserto. È una parte che non si può soffocare. Il silenzio è la notte rischiarata dalla luna che preannuncia un giorno caldo ma pieno di nostalgia. Il silenzio; l'allegria. Si, è vero. Il silenzio parla e questa è una grande verità. Un vero mistero. Il silenzio può essere imbarazzato, insicuro o ancora timoroso. Il silenzio può essere delicatezza o riserbo. Può essere indignato o irato oppure arrogante. Il silenzio può essere empatico, consolante e amante. Il silenzio può significare rifiuto o può essere dono. Il silenzio può voler dire fare spazio all'altro. Il silenzio, privo di parole ma colmo di suoni che un cuore aperto e amante sa udire perché lo vuole.
Il silenzio però non sono le parole non dette, una parola non detta può far male quando ti rendi conto che è troppo tardi per dire " ti voglio bene". In questo impara a non perdere tempo, parla quando lo senti veramente, lasciati andare perchè non ci sarà una seconda volta, non arrivare mai tardi per un ti voglio bene che rimarrà per sempre. L'amore che cerchi, non è nei gesti e nei pensieri del mondo ma nel semplice palpito del tuo cuore. Ascoltalo...
Non ditemi mai più che non capite il silenzio. Si parla nel silenzio.

mercoledì 13 ottobre 2010

Italia - Serbia 12 ottobre 2010 "Uomini e libertà"

Come sempre, ogni volta le stesse cazzate! la polizia non è stata all'altezza, i serbi sono zingari, si riparla di ultras, addirittura ho letto commenti di gente che non hanno aspettato un secondo per riparlare del G8! siamo un popolo davvero strano! 
Prima cosa i serbi non sono zingari ma uomini! magari la distinzione da fare è tra persone perbene e delinquenti! 
Seconda cosa Polizia e Carabinieri cercano solo di fare il loro dovere sempre e comunque! non sono dei nemici! ma anche loro uomini che tentano di guadagnare uno stipendio per campare magari un umile famiglia!
Il problema di fonda è riscontrabile in una questione di civiltà! ogni mondo è paese! in ogni parte c'è gente perbene e delinquenti non per questo bisogna fare sempre di tutta un erba un fascio! allora prima di aprire la bocca fate funzionare il cervello! Non facciamo i caproni! uno dice una cosa e gli altri subito dietro! ragionate! ascoltate! osservate! conoscenza! integrazione civile nel rispetto più totale! 
Il principio è semplice: la mia libertà finisce dove inizia la tua! quindi non rivoltiamo luoghi comuni che sinceramente hanno stancato! questo modo di fare ha reso l'Italia una nazione vecchia! che funziona male! non ha regole chiare! e che a causa di ciò viene vista come il paese dei balocchi! 
Libertà è una parola difficile, costretta dalla vita ad essere fraintesa, libertà ingabbiata dalle nostre paure, dai momenti, da certi discorsi, da gente ignorante che non capisce niente. Il mio pensare è libero, arriva a chi mi vuol capire, a volte come eco, sussurrato per non fare male, ma a volte, grida forte nel mio cuore. Libertà di amare, in tutte le sue forme, sopra ogni nuvola dove ogni notte mi trascino stanco di vivere una vita di parvenza dove ognuno si tiene dentro quel che pensa, libertà virtuale dove tutti stanno male, dove il ti voglio bene si deve pensare, una carezza si deve pesare, dove l'amore non è più un piacere. Libertà ancora... ancora da conquistare.
Ci vogliono delle regole morali prima di quelle scritte dai nostri onorevolissimi, giuristi inventati, facentinulla. Impariamo a rispettarci, a rispettare, ad amare il prossimo insegnandogli cosa è la civiltà e quali sono le regole del mondo in cui si trovano! solo allora si scinderanno i buoni dai cattivi e si avrà un vivere comune sereno e pacifico nel rispetto delle regole e delle libertà altrui.
Con affetto e Stima! 
Un Futuro Emigrante!

sabato 9 ottobre 2010

Gli Angeli della Guerra


Si riconosceranno angeli, tutti gli uomini che avranno cercato nel vivere; le loro ali. Camminano vicini gli angeli di Dio nei loro sorrisi e tra le loro mani i fiori germogliati nella comprensione. Ogni angelo ha grandi ali, che schiuderà al cielo non prima d'aver compiuto il suo sacro vivere. Ogni angelo vede nella vita umana, la veloce corsa di una cometa, la cui lunga scia di luce, perdurerà oltre il tempo; nel rinnovarsi di generazione in generazione, accrescendo ed illuminando la consapevolezza dell'uomo del domani, sino a condurlo fiero, al tempo dei sorrisi, dove ogni cosa tornerà a risplendere. Ogni uomo è un angelo scalzo, che implorerà al cielo i suoi calzari, ed in cambio riavrà le sue ali. 
Si danno da fare. Forse è il Paradiso; mani amiche che vengono a riscaldare, una carezza sul viso provato, alleviare una pena, far credere e sperare che c'è ancora del buono intorno, e per quel tempo che sembra non passare, non è poi così lungo il giorno. Angeli che semplicemente aiutano, con dolci parole, angeli sottoposti ad estenuanti prove, mai stanchi, volano intorno, proteggono, sorreggono questi corpi stanchi, e ti tengono stretti e ti affidi alle loro mani. Ti addormenti sicuro, anche nel tuo dolore, c'è comunque quell'Angelo a vegliare il tuo sonno, lo senti vicino e la notte è veloce; passano le ore.
Un angelo sa aspettare, ma sa anche piangere; Un angelo sa morire, ma sa anche risorgere; Un angelo sa mentire, quando nel suo dire riconosce il tuo dolore; Un angelo sa sorridere nell'offrirti il suo unico cuore; Un angelo sa giocare nel farti scoprire il suo paradiso; Un angelo sa amare, e nel fuoco di uno sguardo riscaldare il tuo freddo; Un angelo sa piangere, e l'eco del suo dolore lo sussurrerà il vivere; Un angelo sa negarsi, quando nella privazione vedrà la tua salvezza; Un angelo sa essere dolce nel pretendere dolcezza; Un angelo sa essere giusto, e nella sua giustizia inciamparci; Un angelo sa sfiorare le giuste note del tuo cuore; Un angelo sa guardare, nel cogliere i colori che ancora non scorgi; Un angelo sa ascoltare le parole che ancora non hai proferito; Un angelo sa assomigliarti; Un angelo ti accarezza il volto per medicarti l'animo.

Per ricordare anche oggi chi combatte per la pace e muore in una guerra...

sabato 25 settembre 2010

Il tempo è un gran maestro

Ho imparato ad apprezzare molte cose nella mia vita solo dopo aver conosciuto la loro origine..... il tempo è un gran maestro

giovedì 23 settembre 2010

I miei Feed

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giovedì 16 settembre 2010

Vasco Rossi Il mondo che vorrei Live 08 - Interludio


e tutto il mondo finisce quando si tenta di prevaricare sui sogni di chi come noi spera in un mondo migliore.... con questa melodia.... e sarebbe magnifico....


martedì 7 settembre 2010

Libertà


Libertà è una parola difficile, costretta dalla vita ad essere fraintesa, libertà ingabbiata dalle nostre paure, dai momenti, da certi discorsi, da gente ignorante che non capisce niente. Il mio pensare è libero, ma non si può sentire, piano arriva, a chi mi vuol capire, a volte come eco, sussurrato per non fare male, ma a volte, forte grida nel mio cuore. Libertà di amare, in tutte le sue forme, sopra ogni nuvola dove sono le mie orme, dove ogni notte mi trascino stanco di vivere una vita di parvenza dove ognuno si tiene dentro quel che pensa, libertà virtuale dove tutti stanno male, dove il ti voglio bene si deve pensare, una carezza si deve pesare, dove l'amore non è più un piacere, libertà ancora... ma quando? È ancora da conquistare. La libertà è un treno che corre verso paesi senza frontiere. La libertà è uno spazio infinito
senza confini. La libertà è camminare su un prato coperto da fiori senza essere soppresso dal tempo. La libertà è fermarsi a guardare i colori dell'arcobaleno e affondare lo sguardo nel cielo. La libertà è non chiudersi dietro le sbarre del pregiudizio che ti separano dai tuoi simili, è non avere lacci che legano il cuore e non gli consentono di amare chi è diverso di te. La libertà è seguire con gli occhi un gabbiano che volteggia nel cielo felice di essere libero. Per esser liberi bisogna esercitare la libertà, per essere liberi non bisogna ostacolarne, per essere liberi bisogna essere prigionieri d'amore. Per essere liberi bisgona sentire l'odore d'un fiore, per essere liberi bisogna donare la libertà. La libertà è sognare, amare, morire nell'urna del sole, la libertà è trovare l'anima, pur cercandola ancora, la libertà è avventura, la libertà è ricordare. Libertà, è Partecipazione, Libertà! è poter dire prigionia, perché se vietissimo quella parola, vorrebbe dire esercitarla. Libertà è movimento, colore, suono, armonia, caos, purché sia il Mondo, e che nessuno possa fuggire ove tutto esiste. Libertà, virtù del gioco, ed è libero chi sorge per volere, e senza fare prigionieri.

Il tempo che rimarrà solo mio


Quando ti sembra che la vita sia dura, devi guardarti intorno, così ti rendi conto che tutti lottano per qualcosa e devono affrontare le tue stesse difficoltà. Ho sbirciato da serrature di vite non mie, ho riempito bicchieri di silenzio per poi berlo tutto, ho lasciato che i pensieri altrui fossero i miei, per un istante. Ho fatto tante cose, nessuna con un senso preciso. Le ho fatte, semplicemente. Ho imparato a non raccontare mai del mio passato, né dare informazioni personali... Quei ricordi sono soltanto miei e ho imparato che certe cose è meglio tenerle segrete. Ho imparato che le persone più tristi sono quelle che non credono in niente. Passione e soddisfazione vanno di pari passo, e senza di esse la felicità è solo momentanea, perché non c'è nulla che possa farla durare nel tempo. Ho imparato ad osservare ciò che molti guardano e a fermare qual tempo che rimarrà solo mio.

La vita... come un sospiro



Quella brezza che ti scompiglia i capelli, sembra una carezza. Chiudi gli occhi, pesanti e tristi e cerchi la pace, ma i pensieri confondono la mente. Bello sarebbe, spazzarli via nel vento e ricominciare, con un cuore più leggero, un nuovo giorno, forse ritrovando un sorriso quasi dimenticato. Stavolta avere gli occhi lucidi non di lacrime, ma di speranza. Ho imparato che se sei stanco e la strada ti sembra lunga, se ti accorgi che hai sbagliato strada, non lasciarti portare dai giorni e dai tempi, Ricomincia. Se la vita ti sembra troppo assurda, Se sei deluso da troppe cose e da troppe persone Non cercare di capire il perché, Ricomincia. Se hai provato ad amare ed essere utile, Se hai conosciuto la povertà dei tuoi limiti, Non lasciar là un impegno assolto a metà, Ricomincia. Se gli altri ti guardano con rimprovero, Se sono delusi di te, irritati, Non ribellarti, non domandar loro nulla, Ricomincia. Perché l'albero germoglia di nuovo dimenticando l'inverno, Il ramo fiorisce senza domandare perché, E l'uccello fa il suo nido senza pensare all'autunno, Perché la vita è speranza e sempre ricomincia. La vita... come un sospiro di vento che ti accarezza l'anima. Scene di vita e di morte che hanno cambiato il mio destino. Ma come un rosa provo con tutte le mie forze a ricominciare ad andare avanti superando gli ostacoli di questa vita. Le mie lacrime piano piano diventano come rugiada del mattino, svaniscono e con l'inizio del giorno tutto diventa più chiaro, più sereno. Speranza di ricominciare a Vivere ed essere finalmente felice nonostante le avversità della vita.

L'ironia


Non c'è da meravigliarsi se l'ironia presenta alcuni pericoli, sia per l'ironista che per le sue vittime. La manovra è arrischiata, e come ogni gioco dialettico, riesce solo di stretta misura: un millimetro in meno, - e l'ironista diventa lo zimbello degli ipocriti; un millimetro in più, - e persino lui si inganna insieme alle proprie vittime; far causa comune con i lupi è pura acrobazia e può costar caro a chi è maldestro. L'ironia, pena il naufragio, deve così bordeggiare pericolosamente tra la Cariddi del gioco e la Scilla della serietà: la prima di queste trappole è lo slittamento dell'ironico nel ludico, la seconda la ricaduta dell'allegoria in tautegoria ingenua; talvolta l'ironia cede alla vertigine dell'ambiguità, e l'andirivieni fra gramma e pneuma finisce col farla impazzire del tutto; talaltra aderisce alla lettera della grammatica rinunciando all'equivoco con una scelta univoca. D'altronde a che ci serve una simile prova di abilità?
A liberarci, dicono, dalle illusioni... Ma le illusioni sono così funeste che, per distruggerle, dobbiamo arrampicarci su questo trapezio volante.

La follia mi appartiene, la saggezza la trovo camminando.


Abbiamo una vita, proviamo dolore. Abbiamo uno spirito, chiuso dentro. Vorremmo volare, per superare i confini. Ma siamo esseri umani: inconsapevoli assassini. Inutile della vita, vedere solo il lato nero. Ci sono anche stelle bianche, che illuminano il mondo. Ma fuori, tutto intorno non si può dimenticare: siamo schiavi, siamo in gabbia ma in noi la forza. Quindi armati di energia, impariamo a scorgere la via. Che di uno schiavo, fa un viaggiatore e di un assassino, un guaritore. Il desiderio è il traguardo, la lentezza e la giusta distanza l'andamento, l'esitazione diventa perfezione e di essenze l'autentica unione. La follia mi appartiene, la saggezza la trovo camminando accanto a chi ne possiede: l'unione di due ombre può creare l'immenso.La realtà dell'esistenza personale e del mondo esteriore è dolore, consistente nell'invarianza delle sue condizioni: nascita, malattia, morte, mancanza di ciò che si desidera, unione con ciò che dispiace, separazione da ciò che si ama; l'origine del dolore è il desiderio di esistere, il bisogno del piacere e anche il suo rifiuto. La retta via sta nel mezzo. Il segreto della felicità sta nell'accettarsi così come si è, rinunciando ai desideri, la cui consapevolezza rende infelici non meno della loro realizzazione. Infatti ogni desiderio soddisfatto porta a maturarne un altro ancora più grande.

SODALIS work in progress!

Temo


Come in una di quelle assurde processioni del paradiso dantesco sfilano in teorie interminabili, ma senza cori e candelabri, gli uomini della mia gente. Tutti si rivolgono a me, tutti vogliono deporre nelle mie mani il fardello della loro vita, la storia senza storia del loro essere stati. Parole di preghiera o d'ira sibilano col vento tra i cespugli. Una corona di ferro dondola su una croce disfatta. E forse mentre penso la loro vita, perché scrivo la loro vita, mi sentono come un ridicolo Dio, che li ha chiamati a raccolta nel giorno del giudizio, per liberarli in eterno dalla loro memoria. Temo i padrini dell'indulgenza. Temo la fiducia degli eletti. Temo il sorriso amaro sulle labbra degli inquieti. Temo gli occhi velati di chi crede. Temo il senso di paura degli ignoranti. Temo l'ansia dei deboli. Temo la tensione degli angosciati. Temo il rimorso dei colpevoli. Temo che l'energia degli illusi prenda il posto degli umili. Temo e mi ripugna il loro perverso sacrificio come se io non fossi origine della stessa specie. Temo l'olocausto delle anime come i forni crematori dell'oscurità. Temo gli immortali per come ci hanno ingannato sulla terra. Temo che a pagare il debito con l'ingratitudine siano ancora gli stessi. Prego che il giudizio universale per ognuno di noi non divenga un giudizio di massa. Prego che il concetto di Dio concepito dagli uomini sia completamente trasfigurato. Prego che a prendere il posto nell'al di là non sia il candore della menzogna dell'al di qua.

Il Comando


Chi si trova nella posizione di comandare, lo fa bene solo se cerca di dirigere le cose per un fine comune più che per un proprio spirito personale. Ci piacerebbe credere di tenere sotto controllo gli avvenimenti dela nostra vita. Spesso ci prendiamo in giro da soli pensando di essere veramente noi a comandare; ogni tanto però accade qualcosa che ci ricorda che il mondo segue le sue regole, non le nostre e che siamo qui solo di passaggio.

La Vendetta


I campi sono bruciati e di cadaveri disseminati. Tutto è distrutto niente si è salvato, niente è restato. Come i morti hanno perso la vita così la speranza manca a chi resta. Di chi è la colpa? A chi i posteri dovranno chiedere il conto? Cenere e vendetta, nient'altro rimane, nient'altro è sopravvissuto. La delusione cede il passo alla rabbia. La rabbia alla vendetta. La vendetta alla consapevolezza; bisogna controllare i propri atti per raggiungere i propri fini, e non farsi prendere troppo la mano dalle emozioni del momento perchè mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, all'affermazione della verità. "Io oso fare tutto ciò che può essere degno di un uomo, chi osa di più non lo è". Onora chi ti ascolta. Onora chi ti consiglia. Onora chi ti capisce. Onora chi ti sopporta. Onora chi ti onora... Scuoti sì onore chi non ti ascolta! Meraviglia d'onori chi t'illude! Sorprendi onorando chi non ti sopporta! Stordisci di onori chi ti disonora! ma ricorda che quando la giustizia calerà il mio nome e quello del Signore faranno seguire la vendetta.

Fermate il mondo...

Fermate il mondo! Voglio scendere!

Raccontami


Raccontami la mia vita... senza tralasciare i dettagli. Raccontami una favola, una favola che sia pazza, che mi inviti a sognare. Toglimi la tristezza dall'anima e l'odore di morte dalla mia solitudine. Raccontami una favola, mettimi nel cuore la novella più dolce di un mondo umano, desiderato e migliore. Aprimi una finestra, dalla quale possa volar via il dolore dell'anima. Raccontami una favola tu che sei mia amica, gettami nell'allegria che mi faccia impazzire, convincimi a vivere, anche se il mondo vive nell'inganno. Cantami le canzoni del mare, cantami di donne vere che sanno amare, raccontami che esistono uomini di intensa umanità. Cantami dei profumi dei fiori, parlami dei cieli azzurri e delle acque chiare. Raccontami una favola diversa dalle altre, che non abbiano il sapore del sale e le lacrime della vergogna, sono stanco delle stesse parole. Tu che hai fantasia, raccontami una favola che mi faccia ubriacare d'amore, e mi faccia sperare in un mondo migliore.

La sosta della Riflessione


Ed eccomi qui nella sosta obbligata della riflessione, per guardare oltre la tempesta: dove gocce di solitudine incalzano nella quiete della malinconia. A volte penso che nulla sia più forte del rumore del silenzio; la mia mente è scossa da sensazioni che regalano emozioni intense: dentro di me, me stesso. Infrangere lo specchio per riflettere in una moltitudine di io, e sono ognuno di loro: solo ombra della luce che s'infrange nel silenzio delle parole.

giovedì 29 luglio 2010

Luce e Ombra


Dalla terra provengono e alla terra ritorneranno. Polvere alla polvere cenere alla cenere; onore a chi combatte e morte a chi si nasconde nel buio della mente... attaccare o non attaccare, rischiare o restare nascosto. Ora chi è l'eroe? chi si ritira o chi combatte? Sta solo a noi scegliere chi essere: luce o ombra, amare o odiare... e ognuno sceglierà la propria strada. La storia di questo viaggio non è la riprova che non c'è medicina contro certi malanni e che tutto quel che si fa non è servito a nulla. Al contrario: tutto, compreso il malanno stesso, è servito a tantissimo. E' così che si è spinti a rivedere le proprie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. Cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi. Per il resto ognuno deve fare la strada da solo. Non ci sono scorciatoie che si possono indicare. I libri sacri, i maestri, i guru, le religioni servono, ma come servono gli ascensori che ci portano in su facendoci risparmiare le scale. L'ultimo pezzo del cammino, quella scaletta che conduce al tetto dal quale si vede il mondo sul quale ci si può distendere a diventare una nuvola, quell'ultimo pezzo va fatto a piedi, da soli.

Ho una scelta...Sempre!


Oggi hai una scelta da fare: puoi decidere di essere di buon umore o di cattivo umore, e scelgo di essere di buon umore. Tutti i giorni mi capita qualcosa di spiacevole, posso fare la vittima oppure imparare qualcosa dai problemi, io scelgo di imparare. Ogni giorno qualcuno viene da me a lamentarsi, io posso scegliere di subire passivamente le sue lamentele o di trovare il lato positivo della cosa, beh, io scelgo sempre il lato positivo della vita. La vita è tutta fatta di scelte. A parte le necessità più o meno fisiologiche in ogni situazione c'è una scelta da fare.
Sei tu a scegliere come reagire in tutte le situazioni, a decidere come la gente può influire sul tuo umore.
Sei tu che scegli se essere di buon umore o di cattivo umore, e quindi in definitiva come vivere la tua vita .... tutti i giorni abbiamo la scelta di vivere pienamente... e io guardo sapendo che c'è sempre un alternativa alla mia vita avanti e dietro di me.....

A volte...


A volte l'anima mia rifiuta questa cupa galleria che sto attraversando schiacciato dalle parole che vorrei dire e che mi sfrecciano accanto come treni in corsa, travolgendomi, mentre percorro a piedi questa lunga strada. Il tempo passa ed io ho imparato a camminare lungo questi freddi binari. Ho imparato ad amare questa croce che stringo fra le mani e che non mi lascia cadere. Ho imparato ad amare queste parole che per un attimo mi danno un po' di luce in questa oscurità. Ho imparato ad amare le persone che camminano con me sotto questa volta e che mi hanno fatto capire quanto sia affollato questo posto.
A volte vorrei fermare il mio cuore, fermare il suo battito... Lasciarmi andare, sentirmi libero: libero di una vita non mia che pur lo è... A volte vorrei abbandonare il mio corpo, danzare su una melodia... Sentirla scorrere nelle vene, impossessarsi della mia anima, dei miei pensieri, sentirla scoppiare dentro...
A volte mi guardo dentro e mi sento bruciare. Se sentissi il mio cuore, sentiresti il vento con il pregare di un lupo ad una luna. Quando mi guardo dentro sogno di essere felice. Di svegliarmi la mattina con desideri e certezze. Invece mi addormento la notte con il desiderio di un sogno.
A volte quando mi guardo dentro sento la musica nel cuore, guardo le stelle da poter toccare a mani nude. Ma è solo il mio pregare alla luna. Quella luna che ride di me. Desidero di essere felice ma quello che vedo è solo il volto della luna che ride di me.
A volte guardo il cielo e lo vedo splendido circondato dalle stelle. Guardo il mare e lo vedo puro, dolce, tranquillo. Guardo la luna e la vedo lucente con il suo riflesso che bacia il mare e sogno quel tempo in cui il sole risplendeva anche in un giorno di pioggia.... ora piove anche quando risplende il sole...

Ho ascoltato il tintinnio dell'acqua


La mia mente scorre su queste parole, su questi pensieri, per rivivere, narrare, ricordare. Sento la mia vita nel mistero e la sento nuova. Piccole cose, tante piccole cose. Un fiore stretto dalle labbra, le mani che si scaldano tra loro, poche parole per sentirsi vicino.
Allora non esisteva il passato, non si cercava il futuro, la vita era il presente. Non c'era il desiderio di essere altrove, quando un sasso diventava una poltrona, quando una nuvola si trasformava in bolle di sapone, quando un ortica era per noi il più bel fiore del mondo. Non c'era nessun desiderio di fermare il mondo, conoscere il futuro. Nell'aria si respirava un solo pensiero: vivere.
Ho ascoltato per un attimo il tintinnio dell'acqua sul margine irregolare del mio pensare... ha scavato profondi solchi in cui scorrono rigoli che portano via grani di sabbia caduti da una clessidra rotta per incanto a fermare il tempo: illusione assurda, il tempo non si può fermare!
Quando cerchi la lentezza del ricordo senti la vita scorrere veloce. È la nostra schiena a sentire il brivido dell'amore passato, presente e futuro. È la vista del panorama o forse la svista dell'impossibilità a farci credere in qualcosa. È la forza del futuro a rialzarci, è il profumo del sempre. La vita tornerà come allora, sarà l'amore a proteggerci. Come se non avessi più respiro, vivo! Oltre i gesti, oltre i sensi. Oltre il motivo.
Mi trovo a riflettere... su cose che prima lasciavo scorrere, come il suono dell'acqua... e non capisco la realtà dov'è? vivo o sono in un mondo che rispecchia l'umanità? che rispecchia la volgarità? che vive d'amore, di passione ma anche di dolore?
Essere impotenti davanti all'ordine naturale delle cose rende infelici. C'è dentro di noi una grandezza tale da sconvolgere per sempre la nostra vita le nostre azioni, i nostri pensieri... sono un'arma potente per lottare. Noi siamo capaci di vincere noi stessi? È questa la domanda.
Lo scorrere dell'acqua, indica il modo per uscire senza danno dalle situazioni difficili. Quando è ancora debole e scorre non avendo potenza, aggira gli ostacoli. Poi si ferma, crea le anse e gradualmente acquisisce forza. Solo allora scavalca i massi e raggiunge la sua meta.

martedì 27 luglio 2010

Incamminiamoci...


L'evoluzione è un processo imperfetto e spesso violento. Una battaglia tra ciò che esiste e ciò che deve ancora nascere. Tra le dolie di un parto, la morale perde significato. Il conflitto fra il bene e il male si riduce a una scelta elementare: sopravvivere o soccombere. L'evoluzione è un processo imperfetto e spesso violento. La morale perde significato. La lotta fra il bene e il male si riduce a una scelta elementare: sopravvivere o soccombere.
Ora...? ora solo silenzio, l'angoscia è di nuovo tornata; un brivido al suono del campanello; è arrivato l'inganno. Esseri inquieti, assetati d'orgoglio, infieriscono di nuovo sulla piaga. Silenzio è il mio motto: ma l'onta subita si affaccia di nuovo e l'inganno operoso dell'intrigo più nero abbevera l'egoismo. Infinita la sete di finto buonismo; apparire mai essere, solo maschere disgustose. Ora che mangiavo pane e silenzio torna il gioco della fame più nera, dove perde l'amore e vince lo squallore. Colui che conosce gli altri è sapiente; colui che conosce se stesso è illuminato. Colui che vince un altro è potente; colui che vince se stesso è superiore. Non amo trincerarmi in un sorriso, detesto chi non vince e chi non perde, non credo nelle sacre istituzioni di gente che ha il potere e se ne serve. Non resta che incamminarmi di nuovo....

Senza saggezza ma con amore...


Vi prego, Quando narrerete questi avvenimenti, Parlate di me quale io sono; Non attenuate nulla, Non scrivete nulla per malizia. Dovrete dire allora di uno che amò. Senza saggezza ma con troppo amore...
Una goccia del suo profumo bastava a riempire la mia stanza, un po' del suo amore basta a colmare la mia vita.
Questa è la vera estasi d'amore che conduce la volontà e le imprese disperate.
(William Shakespeare)

Un Sorriso non si cancella!


Un sorriso non si cancella! Voglio regalare un sorriso a tutti! Un sorriso ai bimbi che mi guardano con il viso all'insù pieni di stupore. Un sorriso a tutti quelli che stanno soffrendo d'amore, pensando di non uscire mai da quel labirinto di solitudine! Un sorriso alla mia famiglia, per dirgli ancora una volta grazie per quello che fanno per me. Un sorriso agli amici che non smettono mai di regalarli a me quando sono giù! Un sorriso ai vecchietti che si tengono per mano, regalandogli ancora gioia di vivere malgrado la loro età! Un sorriso ai miei nemici, facendogli capire che malgrado tutto nel mio cuore li ho già perdonati! Un sorriso a tutti gli stranieri, regalandogli un benvenuto che molti gli hanno negato, e una speranza per il futuro augurandoglielo più roseo! Fare stare bene gli altri, fa star bene anche te, vivi per la gioia altrui, per regalare sorrisi a spiriti affranti e a persone respinte solo per il colore della pelle! Fino a quando un corpo sarà formato da un cuore, quella è una persona che come noi ha gli stessi bisogni e gli stessi sentimenti. Quindi come noi hanno lo stesso diritto di stare sulla terra e vivere felicemente! Se un giorno i pregiudizi umani finiranno, allora si vivrà tutti in pace! In un mondo dove il bianco e il nero si terranno per mano regalando sorrisi!
Sorridi dunque... Il pensiero vola, leggero oltre l'orizzonte cercando luci e forme, profumi e sapori, per incantare lo spirito e rinnovare l'anima. Lo sguardo si rasserena vedendo le stelle ballare; mentre nell'aria si respirano profumi lontani con sapore di rosa. L'universo si trasforma,il sogno diventa essenza e il sorriso prende forma.
Donare un sorriso! basta così poco, un muover di labbra e tutto risplende intorno, sorridono gli occhi, la luce accende il tuo volto e chi ti vede apre il suo cuore. Il sorriso è sole nella luce del giorno, è luce nell'ombra della sera, il sorriso illumina il mondo, e alimenta l'amore che ha intorno..
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