domenica 31 luglio 2011

Grazie...



Grazie Dio per avermi dato la vita e la mia famiglia, per avermi dato la forza, il coraggio, la tenacia di vivere e di sopravvivere. Grazie Dio per avermi dato tanto. Grazie a chi mi ha amato e a chi mi ama con amore incondizionato. Grazie Dio per avere io ancora oggi respiro. Grazie al male che mi fa vedere quanto è più grande il bene e mi aiuta a sopportare le pene. Grazie madre, sorella, padre mio... Un abbraccio dal profondo del mio cuore. Grazie Dio per tutto ciò che mi hai dato e per tutto ciò che non mi hai potuto dare.
Dico grazie alla musica, che parla più di mille parole, dico grazie all'amore, che non bastano mille parole per spiegarlo. Dico grazie al mare, alle foglie d'autunno, alle risate, alla neve, agli amici, al cinema, agli inconsapevoli maestri di vita, ai libri ispirati, alle stelle... grazie a tutti quelli che non hanno paura di provare emozioni. Oltre tutto il nulla... Qualcuno me lo disse una volta... O forse l'ho soltanto letto... Qualcuno mi disse anche che dovevo scrivere, scrivere fino a morire, fino a farmi male per farmi sentire...  A loro davvero devo un grazie sincero, perché nella vita niente è mai scontato e se sono chi sono è anche grazie al mio passato. Allora grazie a tutti coloro che hanno fatto della vita mia una fantasia che non sembra mai un lavoro grazie a voi vivo di magia...
Grazie destino della gentilezza e dell'affetto, della simpatia e del rispetto, della sincerità e dell'altruismo, della fiducia e della bontà d'animo, grazie destino delle meravigliose persone che hai voluto donarmi.
Grazie per ogni momento a me dedicato con amore. Grazie per ogni rimprovero ieri non compreso, oggi davvero prezioso. Grazie per ogni abbraccio e carezza ricevuta. Per quelle favole vissute e quelle pacche sulle spalle. Grazie di ciò che mi date. Grazie per aver preso la mia mano quando ne ho avuto bisogno, grazie per avermi trovato, grazie per esservi fatti trovare; ma soprattutto grazie per aver deciso di donarmi una nuova vita in cambio di un sorriso...
Grazie perché ora sono qua. Grazie perché ci sono e vivo, grazie perché mi sono rialzato. Grazie perché sto camminando e arrivando verso la mia felicità... Grazie per non avermi lasciato solo, grazie per avermi mostrato la strada, grazie per questa felicità che provo senza perché.
Grazie per avermi fatto capire nel tempo il senso della parola "amare". Grazie a chi c'è stato perchè mi ha dato la giusta forza di continuare, a chi c'è perchè mi dona la ragione di una vita e a chi ci sarà per gioire con me della stessa.

Che l'amore scenda sul male come pioggia e invada i cuori di chi non sa più amare.

Grazie.

giovedì 28 luglio 2011

Eh...già

eh già
sembrava la fine del mondo
ma sono ancora qua
ci vuole abilità
eh, già
il freddo quando arriva poi va via
il tempo di inventarsi un'altra diavoleria

eh, già
sembrava la fine del mondo
ma sono qua
e non c'è niente che non va
non c'è niente da cambiare

col cuore che batte più forte
la vita che va e non va
al diavolo non si vende
si regala

con l'anima che si pente
metà e metà
con l'aria, col sole
con la rabbia nel cuore
con l'odio, l'amore
in quattro parole
io sono ancora qua

eh, già
eh, già
io sono ancora qua

eh, già
ormai io sono vaccinato, sai
ci vuole fantasia
e allora che si fa?
eh, già
riprenditi la vita che vuoi tu
io resto sempre in bilico
più o meno, su per giù

più giù, più su
più giù, più su

più su, più giù
più su, più giù
più su, più giù
più su

col cuore che batte più forte
la vita che va e non va
con quello che non si prende
con quello che non si dà

poi l'anima che si arrende
alla malinconia
poi piango, poi rido
poi non mi decido
cosa succederà?

col cuore che batte più forte
la notte "adda passà"
al diavolo non si vende
io sono ancora qua

eh, già
eh, già
io sono ancora qua
eh, già
eh, già
io sono ancora qua
io sono ancora qua
eh, già
eh, già 

(Vasco Rossi)


giovedì 14 luglio 2011

Chiude la Irisbus di Flumeri, nell'avellinese, ed esplode la protesta



Il Napoli centrismo continua a sfregiare la verde Irpinia: 1000 operai è più, milioni di euro spesi solo nel 2011 per la ristrutturazione degli impianti, ed ora oltre alle migliaia di famiglie anche un intero indotto messo in ginocchio. Ormai  In Irpinia si esporta il lavoro e s'importa " Munnezza"..... questo il grido di chi si è incatenato già da qualche giorno ai cancelli dello stabilimento Irisbus di Flumeri. 
Questa azienda, costola del gruppo Fiat, da anni era un importante risorsa economica per tutta la valle Ufita e l’Irpinia. Ora invece vi è un’unica certezza: tutti stanno per perdere il lavoro! Tutti si chiedono di chi sia la colpa. Chi ha voluto investire tanto nella ristrutturazione e poi vendere. Tensione che sale fra vecchie e nuove generazioni di operai.
Entro il primo novembre Fiat lascia il settore bus in Italia. Il ramo d'azienda Iribus di Flumeri, in provincia di Avellino, passerà nelle mani del gruppo automobilistico di Isernia, Dr Motor Company. L'imprenditore italiano al quale fa capo l'azienda è Massimo Di Risio. Il costo dell'operazione è di 19 milioni. Un prezzo che la Fiat, che vende, riconoscerà all'acquirente, che a sua volta, rilevando lo stabilimento, si impegna a portare a termine il risanamento della società.
Allo stesso tempo, secondo quanto riportato nell'accordo preliminare, Irisbus «rimborserà a Italia spa tutti gli oneri e costi di qualsiasi natura connessi alla procedura di mobilità attinente i dipendenti».
Per il Lingotto i due stabilimenti europei che si trovano in Francia e Repubblica Ceca per ora sono sufficienti. In base all'accordo, Massimo Di Risio si impegnerà «a non cedere direttamente o indirettamente il controllo di Italia e/o il ramo d'azienda a operatori del settore "automotive" per un periodo di cinque anni dalla data della cessione». Insomma, il Lingotto ha deciso di cedere l'unica società italiana che produce autobus.
In tutto ciò chi doveva tutelare come sempre si è perso in inutili demagogie, pensieri qua e la sparsi fra indignazione e sgomento. Ma dove sono i Sindacati che tanto parlano di scioperi quando il lavoro c’è, dove sono i politici che fra una dichiarazione e l’altra vendono sogni di grandi investimenti. Perché oggi questa terra è messa in ginocchio? Perché la regione non tutela più questa gente? O esiste solo Napoli per la Campania? Che neanche ci sta rappresentando bene come immagine nel mondo? Si fanno domande così tanto per farle, ma la risposta potrebbe essere una sola, quella che parte dal popolo: la rivoluzione per la rivoluzione.
Come dice Antonio Pistarà “La rivoluzione nasce dallo sconvolgimento costante delle azioni incomprese” e questa credo proprio che lo sia. Che senso ha avuto spendere tanto per ristrutturare se poi bisognava chiudere? Evidentemente non li cacciava Marchionne! Ma come sempre il popolo italiano. E allora basta! Questa volta credo proprio che si sia arrivati alla fine, la gente vuole delle risposte concrete da chi può contribuire realmente al cambiamento del destino di una terra e condurre infine a un cambiamento nel destino di tutti.
Tratto da: