giovedì 28 ottobre 2010

La Rabbia


Rabbia di esser nato, di esser cresciuto, di aver creduto, di essersi fidato, di esser stato tradito, di essere usato, di non poter fare, di dover fare, di aver sperato. Rabbia di esserci ricascato, di non fare ciò che ci si ripromette di fare, rabbia di non poter urlare il proprio dolore. Rabbia di dover chiedere grazie. Rabbia di non essere ascoltato. Rabbia di dover ascoltare, rabbia di aver amato, di essere buttato, di cadere e di doversi rialzare. Rabbia di dover nascondere e da capo tutta la vita ricominciare. Rabbia di dover sperare. 
Rapiti istanti di memorie, balenanti, fulmini che abbagliano annebbiati, intricati sentieri di questa mente, fiamma accesa e smorzata nel mio cuore, combattente ma confuso, adirato, stanco... Perché sperperare lacrime? A chi parla la bocca, se non odo le parole? farsi male non è un rimedio, capire e sognare, poi tutto è ombra, e il resto si dissolve nella notte. Speranza di stare in alto e finalmente godere nel vedere la rabbia negli occhi degli altri... di chi ti ha ferito e creduto morto... e invece muto il mio corpo s'adagiava come terra appena unta, stuprata di pioggia avvelenata e dardi di schegge rosicanti l'anima... che del passato il pianto eccita il suo dolore. Stavo lì, fermo, immobile, come una candela accesa in un granaio che brucia. La rabbia che ha ragione è rabbia giusta e si chiama indignazione. Rabbia contro tutta quella gente! 
Io la mia rabbia giusta voglio tenerla in cuore e coltivarla, vedere come cresce; cosa ne esce, cosa fiorisce quando arriva la stagione. Vedere se diventa indignazione e se così fosse, voglio tenerla tesa come un'offesa, come una brace che resta accesa in fondo. Non riesco a definire le mie emozioni... la delusione sovrasta la rabbia, la rabbia esplode nello stomaco e mi dilania l'anima mentre mille pensieri si insinuano nelle pieghe della mente. Il cuore pulsa nelle tempie; sento il sangue scorrere.... Penso.... vale la pena stare così per chi? poi si fa largo la ragione, il mio autocontrollo inizia il suo lavoro e poi una domanda mi coglie impreparato ...e se un giorno quell'autocontrollo non funzionasse, cosa mi aspetta? Ora il dolore attanaglia la mia mente! La gente rivendica i propri diritti sulle persone a cui dice di voler bene dandogli un nome diverso. Etichettandole come se fosse roba loro. Così fa il destino: potrebbe filar via invisibile e invece brucia dietro istanti, fra i mille di una vita. Nel ricordo ardono disegnando una via di fuga della sorte. Fuochi solitari, buoni per darsi una ragione. Ed è proprio nel buio, compagno di immensi naufragi della mente, legato solo alla scarsa luce che entra dalla finestra, che  entro in guerra col mondo e con me stesso, mi consolo di fronte a sgranate foto che ritraggono un me stesso di facciata con altre maschere più o meno celate. Persone che davano sicurezze e certezze quando ancora oggi loro stesse non sanno cosa vogliono, cosa desiderano, cosa già hanno e dovrebbero smettere di cercare. Eppure non sono triste. Perché in fondo, dentro me ho vissuto quei momenti in maniera felice, spensierata, stupida. Ne ho fatto tesoro e rimarranno sempre dentro me. Nascosti magari, celati dietro un muro per proteggermi, ma pur sempre pulsanti come pensieri ed emozioni. Ed intanto il tempo passa. Le persone che reputavo vicine sono sempre più distanti, sono sempre più lontane dall'idea che avevo di esse, sempre più deludenti e meschine nelle loro esistenze strampalate. Eppure ancora non sono triste. Non riesco ad esserlo, perché ho donato parti di me a persone ipocrite ed in mente ho solo un desiderio: riscattare il mio cuore e le mie emozioni da quel torpore a cui sono abituati. A cui sono stati abituati dalla costante presenza di stupidaggini, dallo stress continuo dei rapporti interpersonali, dal lento logorio della vita. Ed ancora non ho tristezza in corpo, solo rabbia! La rabbia necessaria ad andare avanti. A rendere i traguardi dei semplici punti d'inizio. A rendere nulle tutte quelle corse per sembrare persone che in realtà non si è. La rabbia servita ad indossare maschere che non ci si addicono ed a mantenerle vive. A celare sentimenti, a nascondere pensieri cattivi, a camuffare emozioni. A vivere una vita che in realtà è un semplice sopravvivere. Al prossimo ed a sé stessi. Non c'è tristezza in me, solo rabbia e voglia di cambiare. Cambiare... Un processo lento, difficile, traumatico. Ma ci sono abituato. Sono cambiato così tante volte per amore, per amicizia, per paura o per una insana voglia personale di sentirmi diverso dal resto del mondo. Eppure risulta sempre complicato. Ma ce la faccio. Da solo. In piena solitudine, compirò l'impossibile. Nella compagna più fidata, svanirò fino a divenire l'essenza di me stesso e mi plasmerò. Come morbida creta modellerò un me stesso diverso da quelli che sono già stato. Al buio, illuminato dalla flebile luce, il cambiamento è già in corso... Da solo. In solitudine... come il cielo di una notte senza luna.

'A Livella (La Livella) - Antonio De Curtis detto TOTO'

venerdì 22 ottobre 2010

Il Genio delle Carte

Veloce il movimento dei disegnatori nel creare i quadri che mostrano a noi curiosi l'arte della vita. Sveglio il genio delle carte, che di gran classe e molto onore sbaraglia il Dio denaro. Superbo il comico parlante di lingua politichese, dove tra barzellette e favole divulgate al popolo censore, uccide il volo dei sogni. Dolce il cantastorie, che di scrittura colpisce la beata ipocrisia del bene sporco di falsi valori. Eterno il ricordo di uscire nel piccolo paradiso fatto di bontà laddove anime pie camminano alla ricerca della calma smarrita. Nobile il pensiero che trapela dagli occhi d'amore nel mostrare gocce di sentimento le quali scivolando baciano le labbra nude a provare un'essenza. Nei solchi del tempo, ormai fermo, un'impronta indelebile. Incantesimo
o preludio ad un futuro dorato? Intanto il corpo deve andare avanti percorrendo spazi in un tempo bloccato. L'ultimo pensiero figlio di ardite emozioni e dubbi che celano oscure il tumulto del tempo. 
Osservo il mondo e mi nascondo... leggo la vita nel suo passarmi tra le dita, accolgo i riflessi e li accetto. Libero il vero nell'oro più nero. Mi fermo perdente nella realtà di un tempo diversoLa foto di un sorriso può mentire e celare l'anima più sola se essa possiede un cuore che batte solo perché deve farlo e una mente che pensa solo per fuggire dalla realtà. Succede così che la magia viene scoperta e diventa un misero trucco... e la fotografia non sorride più.

Lettura di Settembre- Fabio Volo

giovedì 21 ottobre 2010

Il Silenzio

Fermati un momento, ascolta il silenzio; ha tanto da raccontarti: immagini, ricordi. Se la vita manca di tasselli, rimettere a posto l'esperienze fatte, darà un quadro più completo e si godrà pienamente del tempo. Ascolta il silenzio muto ma pieno di significato. Prendilo e portalo con te, ovunque tu vada prendilo e fanne tesoro, è la parte più vera di noi. Prendilo e riempilo affinché non squarci l'anima. Prendilo con comprensione, è fragile e sottile e dice più di mille parole. Il silenzio è voce, è urlo in un deserto. È una parte che non si può soffocare. Il silenzio è la notte rischiarata dalla luna che preannuncia un giorno caldo ma pieno di nostalgia. Il silenzio; l'allegria. Si, è vero. Il silenzio parla e questa è una grande verità. Un vero mistero. Il silenzio può essere imbarazzato, insicuro o ancora timoroso. Il silenzio può essere delicatezza o riserbo. Può essere indignato o irato oppure arrogante. Il silenzio può essere empatico, consolante e amante. Il silenzio può significare rifiuto o può essere dono. Il silenzio può voler dire fare spazio all'altro. Il silenzio, privo di parole ma colmo di suoni che un cuore aperto e amante sa udire perché lo vuole.
Il silenzio però non sono le parole non dette, una parola non detta può far male quando ti rendi conto che è troppo tardi per dire " ti voglio bene". In questo impara a non perdere tempo, parla quando lo senti veramente, lasciati andare perchè non ci sarà una seconda volta, non arrivare mai tardi per un ti voglio bene che rimarrà per sempre. L'amore che cerchi, non è nei gesti e nei pensieri del mondo ma nel semplice palpito del tuo cuore. Ascoltalo...
Non ditemi mai più che non capite il silenzio. Si parla nel silenzio.

mercoledì 13 ottobre 2010

Italia - Serbia 12 ottobre 2010 "Uomini e libertà"

Come sempre, ogni volta le stesse cazzate! la polizia non è stata all'altezza, i serbi sono zingari, si riparla di ultras, addirittura ho letto commenti di gente che non hanno aspettato un secondo per riparlare del G8! siamo un popolo davvero strano! 
Prima cosa i serbi non sono zingari ma uomini! magari la distinzione da fare è tra persone perbene e delinquenti! 
Seconda cosa Polizia e Carabinieri cercano solo di fare il loro dovere sempre e comunque! non sono dei nemici! ma anche loro uomini che tentano di guadagnare uno stipendio per campare magari un umile famiglia!
Il problema di fonda è riscontrabile in una questione di civiltà! ogni mondo è paese! in ogni parte c'è gente perbene e delinquenti non per questo bisogna fare sempre di tutta un erba un fascio! allora prima di aprire la bocca fate funzionare il cervello! Non facciamo i caproni! uno dice una cosa e gli altri subito dietro! ragionate! ascoltate! osservate! conoscenza! integrazione civile nel rispetto più totale! 
Il principio è semplice: la mia libertà finisce dove inizia la tua! quindi non rivoltiamo luoghi comuni che sinceramente hanno stancato! questo modo di fare ha reso l'Italia una nazione vecchia! che funziona male! non ha regole chiare! e che a causa di ciò viene vista come il paese dei balocchi! 
Libertà è una parola difficile, costretta dalla vita ad essere fraintesa, libertà ingabbiata dalle nostre paure, dai momenti, da certi discorsi, da gente ignorante che non capisce niente. Il mio pensare è libero, arriva a chi mi vuol capire, a volte come eco, sussurrato per non fare male, ma a volte, grida forte nel mio cuore. Libertà di amare, in tutte le sue forme, sopra ogni nuvola dove ogni notte mi trascino stanco di vivere una vita di parvenza dove ognuno si tiene dentro quel che pensa, libertà virtuale dove tutti stanno male, dove il ti voglio bene si deve pensare, una carezza si deve pesare, dove l'amore non è più un piacere. Libertà ancora... ancora da conquistare.
Ci vogliono delle regole morali prima di quelle scritte dai nostri onorevolissimi, giuristi inventati, facentinulla. Impariamo a rispettarci, a rispettare, ad amare il prossimo insegnandogli cosa è la civiltà e quali sono le regole del mondo in cui si trovano! solo allora si scinderanno i buoni dai cattivi e si avrà un vivere comune sereno e pacifico nel rispetto delle regole e delle libertà altrui.
Con affetto e Stima! 
Un Futuro Emigrante!

sabato 9 ottobre 2010

Gli Angeli della Guerra


Si riconosceranno angeli, tutti gli uomini che avranno cercato nel vivere; le loro ali. Camminano vicini gli angeli di Dio nei loro sorrisi e tra le loro mani i fiori germogliati nella comprensione. Ogni angelo ha grandi ali, che schiuderà al cielo non prima d'aver compiuto il suo sacro vivere. Ogni angelo vede nella vita umana, la veloce corsa di una cometa, la cui lunga scia di luce, perdurerà oltre il tempo; nel rinnovarsi di generazione in generazione, accrescendo ed illuminando la consapevolezza dell'uomo del domani, sino a condurlo fiero, al tempo dei sorrisi, dove ogni cosa tornerà a risplendere. Ogni uomo è un angelo scalzo, che implorerà al cielo i suoi calzari, ed in cambio riavrà le sue ali. 
Si danno da fare. Forse è il Paradiso; mani amiche che vengono a riscaldare, una carezza sul viso provato, alleviare una pena, far credere e sperare che c'è ancora del buono intorno, e per quel tempo che sembra non passare, non è poi così lungo il giorno. Angeli che semplicemente aiutano, con dolci parole, angeli sottoposti ad estenuanti prove, mai stanchi, volano intorno, proteggono, sorreggono questi corpi stanchi, e ti tengono stretti e ti affidi alle loro mani. Ti addormenti sicuro, anche nel tuo dolore, c'è comunque quell'Angelo a vegliare il tuo sonno, lo senti vicino e la notte è veloce; passano le ore.
Un angelo sa aspettare, ma sa anche piangere; Un angelo sa morire, ma sa anche risorgere; Un angelo sa mentire, quando nel suo dire riconosce il tuo dolore; Un angelo sa sorridere nell'offrirti il suo unico cuore; Un angelo sa giocare nel farti scoprire il suo paradiso; Un angelo sa amare, e nel fuoco di uno sguardo riscaldare il tuo freddo; Un angelo sa piangere, e l'eco del suo dolore lo sussurrerà il vivere; Un angelo sa negarsi, quando nella privazione vedrà la tua salvezza; Un angelo sa essere dolce nel pretendere dolcezza; Un angelo sa essere giusto, e nella sua giustizia inciamparci; Un angelo sa sfiorare le giuste note del tuo cuore; Un angelo sa guardare, nel cogliere i colori che ancora non scorgi; Un angelo sa ascoltare le parole che ancora non hai proferito; Un angelo sa assomigliarti; Un angelo ti accarezza il volto per medicarti l'animo.

Per ricordare anche oggi chi combatte per la pace e muore in una guerra...