giovedì 29 luglio 2010

Ho ascoltato il tintinnio dell'acqua


La mia mente scorre su queste parole, su questi pensieri, per rivivere, narrare, ricordare. Sento la mia vita nel mistero e la sento nuova. Piccole cose, tante piccole cose. Un fiore stretto dalle labbra, le mani che si scaldano tra loro, poche parole per sentirsi vicino.
Allora non esisteva il passato, non si cercava il futuro, la vita era il presente. Non c'era il desiderio di essere altrove, quando un sasso diventava una poltrona, quando una nuvola si trasformava in bolle di sapone, quando un ortica era per noi il più bel fiore del mondo. Non c'era nessun desiderio di fermare il mondo, conoscere il futuro. Nell'aria si respirava un solo pensiero: vivere.
Ho ascoltato per un attimo il tintinnio dell'acqua sul margine irregolare del mio pensare... ha scavato profondi solchi in cui scorrono rigoli che portano via grani di sabbia caduti da una clessidra rotta per incanto a fermare il tempo: illusione assurda, il tempo non si può fermare!
Quando cerchi la lentezza del ricordo senti la vita scorrere veloce. È la nostra schiena a sentire il brivido dell'amore passato, presente e futuro. È la vista del panorama o forse la svista dell'impossibilità a farci credere in qualcosa. È la forza del futuro a rialzarci, è il profumo del sempre. La vita tornerà come allora, sarà l'amore a proteggerci. Come se non avessi più respiro, vivo! Oltre i gesti, oltre i sensi. Oltre il motivo.
Mi trovo a riflettere... su cose che prima lasciavo scorrere, come il suono dell'acqua... e non capisco la realtà dov'è? vivo o sono in un mondo che rispecchia l'umanità? che rispecchia la volgarità? che vive d'amore, di passione ma anche di dolore?
Essere impotenti davanti all'ordine naturale delle cose rende infelici. C'è dentro di noi una grandezza tale da sconvolgere per sempre la nostra vita le nostre azioni, i nostri pensieri... sono un'arma potente per lottare. Noi siamo capaci di vincere noi stessi? È questa la domanda.
Lo scorrere dell'acqua, indica il modo per uscire senza danno dalle situazioni difficili. Quando è ancora debole e scorre non avendo potenza, aggira gli ostacoli. Poi si ferma, crea le anse e gradualmente acquisisce forza. Solo allora scavalca i massi e raggiunge la sua meta.

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