martedì 7 settembre 2010

La follia mi appartiene, la saggezza la trovo camminando.


Abbiamo una vita, proviamo dolore. Abbiamo uno spirito, chiuso dentro. Vorremmo volare, per superare i confini. Ma siamo esseri umani: inconsapevoli assassini. Inutile della vita, vedere solo il lato nero. Ci sono anche stelle bianche, che illuminano il mondo. Ma fuori, tutto intorno non si può dimenticare: siamo schiavi, siamo in gabbia ma in noi la forza. Quindi armati di energia, impariamo a scorgere la via. Che di uno schiavo, fa un viaggiatore e di un assassino, un guaritore. Il desiderio è il traguardo, la lentezza e la giusta distanza l'andamento, l'esitazione diventa perfezione e di essenze l'autentica unione. La follia mi appartiene, la saggezza la trovo camminando accanto a chi ne possiede: l'unione di due ombre può creare l'immenso.La realtà dell'esistenza personale e del mondo esteriore è dolore, consistente nell'invarianza delle sue condizioni: nascita, malattia, morte, mancanza di ciò che si desidera, unione con ciò che dispiace, separazione da ciò che si ama; l'origine del dolore è il desiderio di esistere, il bisogno del piacere e anche il suo rifiuto. La retta via sta nel mezzo. Il segreto della felicità sta nell'accettarsi così come si è, rinunciando ai desideri, la cui consapevolezza rende infelici non meno della loro realizzazione. Infatti ogni desiderio soddisfatto porta a maturarne un altro ancora più grande.

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