lunedì 28 febbraio 2011

Downshifting and simple living please....


Vivere Slow il motto di questa giornata. Il vivere è gioia che basta alla vita per coloro che hanno la gioia di vivere, se avessero il tempo per farlo ovviamente. In Italia ad introdurre nel quotidiano il termine “slow” fu Sandro Pertini nell’86 creando la ormai storica e famosa associazione “Slow food” che diede impulso al vivere una vita più sana e che oggi conta più di centomila iscritti. Ma cosa vuol dire Downshifting, vivere Slow, Simple Living. Oggi se ne parla tanto ma in realtà quanti di noi rallentano? Quanti di noi sanno come fare? Quanti di noi hanno il coraggio di combattere per migliorare realmente la qualità della vita e magari capovolgere di punto in bianco la propria? Negli anni Settanta filosofi come Jean Baudrillard e André Gorz teorizzavano la necessità di decrescita,che si basa sulla presa di coscienza dell'insostenibilità, a livello individuale e globale, di ritmi di sviluppo troppo veloci. Oggi, come allora si inizia ad avvertire la necessità di fare tutto il meglio possibile e non il più velocemente possibile. Le persone che decidono di vivere Slow sono persone che hanno deciso di rinunciare a maratone lavorative per avere più tempo libero da dedicare alla famiglia, ai propri hobby, agli amici. Gente che comincia a reimpostare il proprio stile di vita prendendo coscienza che il vivere è una cosa buona e gradita per tutti quelli che credono di essere, che esistono, e non per quelli che invece corrono e si perdono continuamente la bellezza del mondo. Il downshifter è colui che recupera la propria sfera emotiva, è colui che investe sul concetto di felicità. Il vivere è tutto questo e ancor di più per coloro che amano i colori lenti della vita. Certo, un traguardo ambizioso, quello di rivedere le basi della propria vita. Non è per niente facile smettere di “gonfiare” di lavoro le giornate, dare più spazio alla sfera affettiva e recuperare una dimensione più ‘ecocompatibile’. Bisogna avere il coraggio di lavorare meno, spendere meno, consumare meno, per avere più tempo per se stessi. Per oziare. E magari per essere più creativi. Ci si dovrebbe trasformare in artigiani che operano in modo lento, ma con cura e passione. Bisogna fermare la corsa che ci inganna, perché ci fa sentire vivi, in quanto produttivi. Poche illusione. Poche cose per assaporarne meglio il piacere. Allora proviamo a riprendere fiato. E reimpostiamo la nostra vita. Basta, quindi, con le agende fitte fino allo spasimo. Basta smanie irrefrenabili di carriera e stress da superlavoro. Basta sms scritti al volo risparmiando sulle vocali e sulla punteggiatura. E basta le corse all'ultimo gadget tecnologico, o all'ennesimo paio di scarpe. Il vivere è il rispetto per la nostra vita perché senz'essa saremo morti da un pezzo. Il vivere è il percorso di un lungo viaggio attraverso una vita piena e senza disprezzo. Oggi più di ieri bisogna avere il coraggio di dire basta a tutto ciò che ci impedisce di vivere come noi vogliamo e che vi fa sopravvivere come gli altri e le convenzioni vorrebbero. Oggi è si la V giornata mondiale della lentezza ma è solo una goccia che tenta di inondarci di speranza. Oggi bisogna avere il coraggio di tendere la mano, di sorridere, di assicurare ai nostri figli una vita migliore della nostra. Vivere slow non è una scelta, oggi vivere slow sta diventando una necessità.

Tratto da:

http://www.serviziocivilemagazine.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2178:stop-allo-stress-da-lavoro-oggi-e-la-v-giornata-mondiale-della-lentezza&catid=43:eventi-e-cultura&Itemid=136

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